Campi Bisenzio in provincia di Firenze Toscana
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Comune di Campi Bisenzio

provincia di Firenze

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CAMPI BISENZIO

Il territorio di Campi si estende per 28,62 kmq nella Val di Bisenzio, in territorio pianeggiante. Già podesteria medievale, divenne sede di comunità nel Settecento e sotto la sua giurisdizione rientravano Calenzano, Signa, Quaracchi e Montemurlo; ha raggiunto le attuali dimensioni nel 1928, con l'aggregazione di una parte del soppresso comune di Brozzi. Borgo agricolo sorto nell'alto Medioevo su di un terreno paludoso, alla cui bonifica si ritiene abbiano lavorato dall'VIII secolo i monaci benedettini, Campi viene ricordato per la prima volta in un privilegio di Carlo Magno del 780; e qui nel XII secolo, quando il potere sul luogo era esercitato dal vescovado fiorentino e dagli Alberti conti di Prato, venne edificata una munita rocca dalla famiglia dei Mazzinghi, presumibilmente vassalli degli Alberti. Le vicende del castello, entrato ben presto nell'orbita di Firenze, sono strettamente connesse a quelle della vicina città: subì nel corso del XIII secolo le cruente conseguenze delle lotte tra guelfi e ghibellini (vuole la tradizione che l'antefatto della divisione nelle due fazioni fiorentine avvenisse proprio a Campi, nel castello dei guelfi Mazzinghi), l'incursione di Castruccio Castracani nel 1325, di Giovanni da Oleggio nel 1352 e infine la conquista e il saccheggio e le gravi distruzioni inferte dagli spagnoli nel 1512, quando questi marciarono su Firenze per restaurarvi la signoria dei Medici. Nell'epoca moderna, Campi assunse i connotati di un operoso borgo agricolo: la rocca fu trasformata nel XVII secolo in fattoria e crebbe il numero degli abitanti. All'inizio dell'Ottocento, vennero abbattute parte delle antiche fortificazioni e il ponte medievale sul Bisenzio, con la giustificazione del bisogno di dare un assetto urbanistico più razionale alla cittadina. Battagliera comunità nelle rivendicazioni sociali fin dal secolo scorso, Campi ha dato alla Resistenza un notevole contributo: un suo giovane, Lanciotto Ballerini, è stato decorato di medaglia d'oro alla memoria; tredici uomini furono per rappresaglia fucilati dai tedeschi nella frazione di San Piero a Ponti nell'agosto del 1944. È patria dell'architetto fra' Ristoro (m. 1284), autore di insigni edifici gotici come l'antica Santa Maria Novella a Firenze e Santa Maria sopra Minerva a Roma. Nel passato le risorse economiche consistevano nella coltivazione del frumento, del gelso e del lino, che veniva poi direttamente tessuto e smerciato nei mercati dei comuni limitrofi; attività di un industrioso ma povero artigianato erano la fabbricazione di granate e di cappelli di paglia; agli inizi del Novecento nella frazione di San Donnino vi era una fabbrica di solfati. L'urbanizzazione e lo sviluppo produttivo degli ultimi decenni hanno fatto di Campi un centro industriale di rilievo, in particolare nei settori tessile (influenzato certo dalla vicinanza di Prato)e meccano - tessile (con il trasferimento delle Officine Galileo da Firenze), alimentare, dei materiali edili, dell'abbigliamento, delle calzature, della paglia, della pelle e del cuoio, del legno e dei mobili. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge le 34.444 unità nel 1991, con una densità di 1203 abitanti per kmq. Costante è stato l'aumento della popolazione del comune dal XVI secolo a oggi, passando dai 3.128 abitanti nel 1551, ai 5.167 nel 1745, ai 10.583 nel 1830, ai 14.472 nel 1881, ai 15.150 nel 1936, ai 15.966 nel 1951, ai 18.030 nel 1961, ai 26.993 nel 1971 e ai 33.153 nel 1981.

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